Donne brillanti, si apre il mondo dell’impresa. La sfida del lavoro 4.0
Donne più capaci degli uomini di leggere i bisogni del mercato e metterne a frutto le opportunità. Sono le signore delle imprese italiane, al vertice soprattutto nelle start up, fino a far segnare il 19,2% di presenze femminili nell’imprenditoria 4.0
Più coraggio, più intraprendenza, l’attitudine ad affrontare situazioni rischiose: le donne manager sono più presenti nelle start up che si occupano di biotecnologie, meno in quelle che sviluppano software: incentivare le studentesse a dirigersi verso facoltà prettamente maschili come ingegneria, potrebbe contribuire a sanare questo divario.
Anche i giganti del web non sono indifferenti alla scalata delle signore: Apple sta promuovendo un’iniziativa volta a potenziare e rafforzare l’imprenditoria femminile, con il progetto Entrepreneur camp, in cui la condivisione della conoscenza e il supporto manageriale vengono forniti direttamente dal colosso americano.
Gli scogli su cui si arenano i progetti dell’imprenditoria in rosa sono spesso quello dell’individuazione dei fondi per i nuovi progetti e la capacità di trovare risorse per il business: nel 2017 solo poco più del 2% dei finanziamenti è stato indirizzato verso start up guidate da donne, a fronte del 79% finiti in start up con team maschili.
L’Italia è lo specchio che riflette questa discrasia: nello scorso anno solo un investimento privato su cinque ha avuto regia femminile. Oggi la situazione sta evolvendo rapidamente e la quota di ladies nelle società neonate è tornata a salire.
Una grande sensibilità, creatività istintiva e un approccio concreto ai problemi, insieme alla tenacia di genere: così le donne possono oggi cominciare ad essere protagoniste del mondo imprenditoriale in ruoli apicali che fino a qualche anno fa erano riservati ai soli uomini.
Un’importante inversione di tendenza che segna i tempi e conferisce la misura del valore delle donne nei contesti manageriali: donne capaci di conciliare i numerosi impegni privati – la cura dei figli e degli anziani – con i doveri professionali, abili a non farsi fagocitare dalla mole dei doveri e a mantenere un equilibrio bilanciato tra famiglia e lavoro.