Donne in cabina di regia: pronti a partire per una svolta?
Il primo Governo rosa della storia della Repubblica: Giorgia Meloni si è insediata a Palazzo Chigi e si prepara alle sfide che l’attendono. In realtà la sorpresa non è di breve, ma di lungo periodo. Infatti solo comparando l’Italia a qualche decennio fa, si registra un cambiamento drastico, che negli ultimi tempi si fa sentire in modo perentorio. E mentre i francesi e i tedeschi vigileranno sull’operato di un governo definito di estrema destra, la Meloni si infila i guantoni. E già nel discorso di insediamento ci tiene e precisare il ruolo determinante delle donne nella storia Italiana.
Da Nilde Iotti a Astrosamanta, passando per Fiona Mei e Paola Egonu, si evince dal corso degli eventi il ruolo determinante di tante figure femminili diventate iconiche fino quasi al “culto”. Senza tralasciare l’importante contributo delle manager che guidano grandi gruppi, delle donne impegnate nella scuola e nei servizi e delle tante mamme che fanno i salti mortali per conciliare lavoro e famiglia.
Quali sono ad oggi le condizioni delle donne in Italia? Se da un lato l’elezione della prima donna premier fa ben sperare (al di là dei diversi schieramenti e colori politici infatti è senz’altro un evento rivoluzionario in un paese tradizional-cattolico come il nostro), dall’altro la situazione – stando a ciò che si sente e vede in giro, dai magazine alla cronaca nera – non dipinge un quadro roseo. Non occorre arrivare a parlare delle violenze, basta soffermarsi sullo stereotipo imperante della bella bambola ricucita dal chirurgo che riempie la cronaca dei rotocalchi.
Un po’ per gioco un po’ per destino però la storia si è vendicata ed ecco che proprio chi sembrerebbe meno sensibile all’idea democratica del pluralismo di identità, genere, etnia e religione diventa il simbolo del futuro. Ma non del progresso negato.