Food&beverage: quando serve uno sviluppo pianificato
Food&beverage: margini ampi per le imprese e un mercato estero e interno molto sensibili. Così si delinea il settore più in auge nelle trasmissioni televisive e nella percezione dell’italiano medio. Ma dietro il fascino dei grandi chef e i vantaggi della distribuzione globale di grandi multinazionali c’è un mercato vasto e in crescita, composto per il 98% da PMI e soggetto a una attenzione invasiva dei consumatori e dei media, social network e tv.
Una cultura, quella italiana del buon cibo, che affonda le sue radici nelle tradizioni della dieta mediterranea e nelle sconfinate distese di olivi e vigneti tipici della campagna tricolore e che si sposano perfettamente con la rinnovata curiosità dell’opinione pubblica per le creative possibilità di combinazioni di cibi e bevande, alle volte anche in chiave salutista.
Serve però per il settore un vero piano industriale che unisca con un file rouge la filiera con gli eventi e le fiere, renda solido e coeso il sistema produttivo e faccia riscoprire la filosofia tutta latina e mediterranea dello slow food, inteso come momento ricreativo e di conoscenza della storia culinaria autoctona o straniera, oltre che di nutrizione fondamentale per il benessere, come molte ricerche scientifiche tendono sempre più a sottolineare.
Cibo come qualità della vita, come filosofia di benessere o anche semplicemente come lavoro: le potenzialità di sviluppo del settore sono numerose e inespresse, senza poi contare il gradimento che esso riscuote oltre i confini nazionali, che riempie di orgoglio il Bel Paese, ai vertici internazionali per la qualità, seppur quasi sprovvisto di materie prime.
Il livello qualitativo degli ingredienti rimane dunque una delle principali discriminanti delle ricette (anche si tratti di chef stellati) ed è destinato a decretare il successo di un prodotto creato in filiera (nonostante si tratti della produzione più avveniristica). Qualità dei prodotti, creatività, il fare sistema delle imprese e una forte e significativa riscoperta del piacere dello slow food: sono questi gli elementi della ricetta di un piatto tutto italiano e dal sapore irresistibile, capace di dare nuovo impulso al sistema Paese.
Se dal punto di vista del piano industriale il settore ha tanto da fare, tanto fanno già molte multinazionali e grandi aziende tricolore per il welfare dedicato ai dipendenti. Eccellenza del comparto, Mellin – con la sua politica di agevolazioni alle famiglie – è diventato laboratorio di tutto il gruppo Danone per le policies sperimentali che non solo agevolano ma fanno crescere le mamme in dolce attesa, momento dedicato alla formazione che porta nel 40% dei casi a una promozione post maternità.