Fuga dall’Italia: cervelli che partono per non tornare
Fuga dei cervelli: il problema dell’economia italiana non è solo questo ma incide per l’1% del Pil e, secondo le previsioni dell’ex Ministro dell’economia Tria, comporta una perdita di risorse pari a 14 miliardi di euro. I ragazzi, secondo l’ex Ministro, abbandonano il Belpaese perché non è in grado di offrire opportunità nel senso di una realizzazione professionale, né scenari futuri come quello che riguarda la trasformazione digitale.
Non solo cervelli. Il fenomeno non riguarda solo i laureati, ma si estende anche ai diplomati e a coloro che non hanno un titolo di studio oltre le medie. Se i laureati in fuga sono nel 2017 28.000 a fronte di 33.000 diplomati, l’emigrazione totale del 2017 secondo i dati ISTAT è stata pari a 285.000 unità, persone che sono partite con l’idea di non tornare. Molto vicini, questi numeri, ai valori del secondo Dopoguerra: è allarme tra gli analisti.
Il recupero delle risorse umane disperse in UE o negli Stati Uniti è un rompicapo per il legislatore, ma nessuna delle misure messe in atto finora ha avuto gli esiti sperati. In particolare la detrazione fiscale del 70% estendibile fino al 90% per un periodo di quasi 13 anni in casi particolari – figli o acquisto di una casa – non sembra incidere sui cervelli in fuga che spesso si trovano in condizioni economiche buone, essendo provenienti da ceti medio-alti. Inoltre questa misura va a penalizzare chi rimane, non per reale scelta ma perché sprovvisto di mezzi.
La dipartita degli intellettuali e dei ricercatori sarebbe meno penosa ed incidente a fronte di una cospicua compensazione in termini di arrivi, ma così non è. Infatti solo il 4% degli studenti stranieri sceglie l’italia per vivere e studiare e, a fronte di un incremento della presenza di studenti stranieri, non corrisponde un reale aumento degli insegnanti provenienti dall’estero.
Per contenere la partenza oltre confine dei lavoratori e in particolare dei laureati alcune iniziative si propongono di far tornare indietro chi parte. Questa l’idea che sottende ai Master finanziati con 15 milioni di euro che mirano a selezionare 1266 giovani per il progetto di studio oltre confine e il successivo rientro in Italia. “Torno subito” è il progetto su cui scommettono Zingaretti e la giunta della Regione Lazio.