Green Pass in Italia: tutti i problemi di un atto dovuto
Non appena è stata ventilata l’opportunità di rendere il vaccino obbligatorio l’Italia dell’opposizione ai cambiamenti, anche se necessari, si è fatta sentire, attraverso la voce di leader populisti che durante la loro eterna campagna elettorale hanno rifiutato a gran voce l’eventualità di blindare le vaccinazioni.
La possibilità di rendere anche in Italia il green pass obbligatorio per consentire l’accesso a stadi, ristoranti e altri luoghi pubblici ha sollevato molte polemiche. Il solito vespaio è stato alimentato dall’idea che la norma eventuale sia in insanabile contrasto con la libertà individuale.
Nella nostra Costituzione la salute è considerata come diritto fondamentale del singolo ma anche come interesse della comunità: l’imposizione di un trattamento sanitario se diretto «non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri» è stato sancito dalla Corte costituzionale nel 2018.
La vaccinazione ad oggi è l’unica arma per battere il COVID-19. E dovrebbe essere assicurata per chi esercita professioni a contatto con molte persone, a maggior ragione quando si tratta di persone fragili. Pensiamo a medici, insegnanti, forze dell’ordine. La stessa considerazione potrebbe essere valida per prevedere la partecipazione a eventi o contesti in cui il contagio può diffondersi con rapidità, come concerti, stadi, discoteche. Senza dimenticare ristoranti o mezzi di pubblici.
Idem per le scuole e i luoghi di culto. La scienza dal canto suo deve garantire la sicurezza dei vaccini e la loro indispensabile funzione per superare la pandemia. Attraverso una diffusa campagna di informazione sui benefici (molti) e i rischi (limitati). La legge infatti può limitare la libertà di chi, pur potendo vaccinarsi, non l’ha fatto per sua libera scelta contro la convinzione della comunità scientifica.
E, come ci insegna la vicina Francia, il vaccino è un atto dovuto alla vita comunitaria, al rispetto e alla tutela di sé stessi e degli altri: tutti sono tenuti a preservare, nel loro piccolo, la collettività.