Impresa 4.0: il futuro della digitalizzazione delle aziende nella fase 2
L’impresa 4.0 deve continuare la sua crescita per agevolare lo sviluppo del sistema economico del Paese. Sembra però frenare la sua capacità di propulsione proprio quest’anno, nonostante il lockdown abbia esaltato tutte le sue potenzialità.
Infatti la crescita del 20/25% sui 3,9 miliardi di euro di giro di affari del 2019, non sarà praticabile e gli analisti sono divisi: alcuni prevedono una stabilità lineare rispetto allo scorso anno, altri prefigurano una contrazione del 5/10%.
Per tornare a crescere sembrano essere indispensabili il ritorno di iper e super ammortamenti, e la riduzione sensibile del costo del lavoro. Oltre alla riduzione delle imposte sui prossimi esercizi commerciali.
Il 60% del mercato del 2019 ha riguardato l’Internet delle cose (Industrial Iot), il 16% gli Industrial analytics (ovvero l’applicazione della intelligenza ai dati raccolti), il 9% il Cloud Manifacturing (che riguarda tecniche e tecnologie di analisi, programmazione, automazione e connessione).
Dalle piattaforme online per condividere studio e lavoro, fino ai collaudi inremoto (possibili grazie alla realtà virtuale o aumentata), i mutamenti avvenuti ai tempi del covid esaltano la capacità di risposte efficienti e a basso costo dell’innovazione digitale.
L’emergenza infatti ha dato una grande spinta alle imprese nel senso di una inevitabile digitalizzazione, superando il connubio di gap conoscitivo, pigrizia mentale e lungimiranza limitata che le avevano frenate fino ad oggi.
Infatti, la portata dei cambiamenti impellenti ha generato una grande consapevolezza circa l’importanza determinante dell’innovazione che va ad impattare sui nuovi modelli organizzativi, snellendo costi e procedure. Per continuare sulla strada intrapresa però servono finanziamenti importanti e investimenti mirati che aprano la strada a una svolta strategica.