Impresa e COVID-19 : vaccinarsi in azienda? È possibile
Il vaccino contro il Covid in azienda ha preso il via il 3 giugno in 212 centri nel giorno in cui la campagna vaccinale in Italia si apre a tutti, come il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo aveva assicurato qualche tempo fa. Il vaccino sul luogo di lavoro avviene in base a una lista con le attività con priorità, tenuto conto il livello di rischio cui sono esposti i lavoratori, come scandisce il Documento tecnico operativo di INAIL. Il vaccino in azienda si basa sulle linee guida definite da governo e parti sociali. Ad esse si aggiunge il documento di INAIL di aprile e in ultimo la lista delle attività con priorità.
Come funziona il vaccino in azienda. Essenziali, per dar seguito alla possibilità ventilata di somministrare il vaccino al lavoro, sono le sedi per la somministrazione. Tra esse, quelle di colossi come Tim, Enel e Leonardo. Anche Burger King ha partecipato con il progetto “Torniamo concorrenti”: l’azienda si impegna a vaccinare i 4000 dipendenti in Italia e altrettanti piccoli ristoratori italiani. Il vaccino Covid sul posto di lavoro va a intercettare le categorie maggiormente esposte al pericolo, ma si raccomanda in ogni caso che eventuali soggetti a rischio siano indirizzati all’Azienda Sanitaria di riferimento ai fini della vaccinazione in ambiente protetto.
Aderiscono tutte le imprese, senza limite di dimensioni. Le piccole e medie imprese possono chiedere, per rispettare gli standard di sicurezza, convenzioni con strutture sanitarie private. Le grandi possono dotarsi di centri mobili. Le aziende che si sono fatte trovare pronte sono diverse: le grandi imprese, grandi marchi italiani che hanno messo a disposizione i propri spazi per il vaccino in azienda dei dipendenti. Tra quelle che hanno ottenuto l’autorizzazione di Figliuolo e il via libera delle autorità sanitarie regionali si annoverano:
- Coldiretti;
- Federazione medici sportivi;
- Enel;
- Stellantis;
- Poste Italiane;
- Unipol;
- Leonardo;
- Asstra;
- Eni;
- Tim;
- Ferrovie dello Stato;
- Agenzia del Demanio;
- Luxottica;
- Mediaset;
- FIGC;
- Rai;
- Reale mutua;
- Gruppo Caltagirone;
- Cassa Depositi e Prestiti;
- Sport e Salute S.p.A.;
- Ministero delle Finanze;
- Sogei;
- Discovery.
Aggiornato il protocollo di sicurezza. Oggi il protocollo che definisce le regole per tenere al sicuro i lavoratori prevede Smart Working in via preferenziale quando possibile. I lavoratori positivi al Covid oltre il 21esimo giorno possono rientrare solo con tampone molecolare o antigenico negativo. Sui luoghi di lavoro va mantenuta la distanza di sicurezza di almeno un metro: i lavoratori devono indossare le mascherine chirurgiche o dispositivi di protezione individuale di livello superiore. E infine il divieto di assembramenti con i flussi in entrata e in uscita separati e scaglionati e riunioni in presenza ridotte allo stretto necessario. In merito alla questione su chi dovrà somministrare il vaccino in azienda, l’orientamento sembra chiaramente rivolto ai medici aziendali sebbene non tutti i luoghi di lavoro lo prevedano. L’obiettivo del vaccino sul posto di lavoro è quello di sfruttare le imprese come punti vaccinali e accelerare il processo, tutelando al massimo i lavoratori.