LinkedIn e recruitment: errori da evitare secondo i candidati
Le aziende guardano sempre più a LinkedIn per reclutare il candidato ideale. E chi è in cerca di lavoro confida molto sulla piattaforma professionale più importante a livello globale. Ma l’incontro tra le richieste dei recruiter e le aspettative degli aspiranti lavoratori non sempre genera l’idillio sperato da entrambi.
Gli errori che le aziende commettono in fase di selezione sul professional social per eccellenza non passano inosservati ai candidati che nella maggior parte dei casi decidono di non prendere più in considerazione quel datore di lavoro. E, di conseguenza, di ignorare i suoi annunci e ad evitare di candidarsi per future posizioni aperte in quel medesimo contesto.
Tra le colpe attribuite alle imprese che cercano lavoratori su LinkedIn sicuramente la più odiosa è il ghosting. I selezionatori che spariscono dopo un primo contatto senza fornire più notizie lasciando il candidato nell’incertezza ad attendere per giorni, negando un feedback dovuto nemmeno quando é quest’ultimo a sollecitarlo, sono scartati a priori per il futuro dal 62% dei candidati.
Lavoratori che, spesso, non possono più rintracciare chi li ha contattati per uno step conoscitivo in quanto l’impresa non è nemmeno presente sul social con la sua pagina. E questo è il secondo errore: l’assenza di un profilo ufficiale dell’azienda su LinkedIn viene interpretato con sospetto dai futuri lavoratori, che tendono a farsi un’idea negativa dell’azienda stessa.
Oltre al ghosting e all’assenza di una pagina su LinkedIn, ai selezionatori vengono poi rimproverati altri imperdonabili passi falsi che insospettiscono i lavoratori fino a far ignorare i loro annunci. Sicuramente tra questi errori c’è la stesura del messaggio sessista o con limiti di età. Ma anche quello troppo articolato, con eccesso di parole chiave o profusione di termini del linguaggio aziendale.
E come, invece, dovrebbe essere l’annuncio ideale? Senza dubbio dovrebbe contenere un’indicazione chiara dei requisiti richiesti, comprese le soft skills, e delle mansioni da svolgere. Graditi inoltre i chiarimenti su eventuali benefit e la definizione della location (da remoto, ibrida, in sede). Infine, non meno determinante risulta la descrizione della cultura aziendale e dei valori etici di riferimento.