Moda e consumi in ripresa: responsabilità del Fashion ai tempi del Covid19
Il Pitti slitterà a settembre, la notizia è nota. E Claudio Marenzi sottolinea come la scelta sofferta e necessaria per fronteggiare il covid19 ha lasciato tutti scontenti. Chi l’avrebbe anticipata, chi dice “troppo presto”. Il fashion italiano e la sua incidenza sul sistema produttivo e sull’export sono molto impattanti anche sul Pil, soprattutto se confrontato ad altri comparti del manifatturiero.
data-removefontsize=”true” data-originalcomputedfontsize=”16″>Ma la moda tricolore in particolare ha dato, in questa occasione, il buon esempio in ambito Responsabilità Sociale di Impresa. Dalle donazioni benefiche alla riconversione di tutta la catena produttiva per realizzare materiale medico sanitario, scelta operata da Giorgio Armani. Fino alla partecipazione nello sforzo di sostenere il SSN che ha coinvolto piccole e grandi aziende e produzioni. Senza abbassare la guardia e trascurare le attenzioni ai dispositivi di sicurezza personale delle risorse impegnate nello sforzo produttivo.
data-removefontsize=”true” data-originalcomputedfontsize=”16″>Tanti piccoli e grandi imprenditori impegnati quindi nella riconversione di un prodotto che oggi più che mai va incontro all’emergenza, in particolare a favore di medici e paramedici, quotidianamente esposti al rischio di contagio. Così tra i grandi, senza dubbio LVMH, che ha destinato parte della sua produzione – in base alla vocazione dei singoli Brand che fanno parte del grande gruppo – a prodotti utili per il sistema sanitario: dai gel disinfettanti, ai camici e alle mascherine.
data-removefontsize=”true” data-originalcomputedfontsize=”16″>E così la Responsabilità Sociale delle imprese della moda si è dimostrata all’altezza del ruolo di leadership che il Fashion detiene nell’export e nella manifattura della Penisola. Anche del Fashion&Luxury non di origine tricolore, ma per il quale l’Italia è una “seconda patria”. Così secondo Toni Belloni, braccio destro di Bernard Arnault – nonché Direttore Generale del gruppo LMVH.
data-removefontsize=”true” data-originalcomputedfontsize=”16″>Guardare avanti verso una dimensione nuova, quella del post-coronavirus. E poter valutare con obiettività (pur nella totale assenza di esperienza pregressa) la possibilità di nuovi sviluppi e di una crescita del settore. Questo – in un momento in cui la filiera non si è mai fermata per adempiere al suo ruolo sociale di sostegno al contrasto all’epidemia e pur avendo più volte dato i segni di una urgenza di riforme – è già un dato positivo.