Pitti Uomo: il classico moderno che veste l’uomo del nuovo millennio
Pitti Uomo 97 ha alzato il sipario sulle meraviglie della moda uomo 2020. Nell’edizione che è partita il 7 gennaio e si è conclusa il 10 i numeri parlano chiaro: 1203 marchi, di cui 540 esteri (pari al 45%), con 265 tra nuovi nomi e rientri illustri.
La manifestazione ospitata dalla splendida cornice della città di Firenze, si è sviluppata su una superficie espositiva di 60.000 metri quadrati e ha fatto segnare un record di presenze con 36.000 visitatori, 23.800 buyer di cui 9.100 dall’estero.
I mercati stranieri più presenti sono stati soprattutto da Germania, Giappone, Regno Unito, Olanda, Spagna, Turchia, Francia, Svizzera, Belgio Stati Uniti, Cina, Corea, Russia, Grecia, Portogallo, Austria, Svezia, Danimarca, Canada, Norvegia.
Tra sfilate, presentazioni e eventi, il file ruoge è la diversità: dall’uomo minimal-street, comodo nei suoi ampi volumi di Lucie e Luke Meier per Jil Sander, a quello di Telfar, che vive di un autentico eclettismo, le tendenze della prossima stagione sono tutte da indossare.
Il classico, l’anima intrinseca della manifestazione, viene rivisitato e ridisegnato e la figura maschile diventa più snella e sagomata.
Tante le declinazioni della nuova eleganza per lui. Tra le varie proposte che vestono l’uomo in questa stagione c’è quella di Carlo Pignatelli, che si ispira a un club per gentiluomini e crea un dress code fatto di tessuti lucidi e opachi, in lana, seta e lurex, variati sulle tonalità del nero ebano, del tabacco, del rosso veneziano e dell’argento.
Tra i classici, Lardini affronta di nuovo il mistero del viaggio, ma i pezzi forti della collezione sono i capo spalla. Avanguardia e sperimentazione si sposano con la classicità e nasce il cappotto in carta tessutata o nelle termosaldature di alcuni trench.
Per i giovani classic-dandy, i pantaloni di Briglia 1949, dove fantasie tartan, rigati anni 40 e lane si plasmano su un slim fit urban-contemporary.
Modernità e classicità si fondono e le contaminazioni diventano la parola d’ordine di una manifestazione sempre più attenta alla sostenibilità e ai valori del nuovo millennio.