Vita da ufficio: quando manca la felicità in azienda
Come si profila la vita aziendale e quali sono i sentimenti che prevalgono nelle figure di Middle Management? Secondo un recente rapporto Randstad che fotografa l’andamento delle professioni nel 2018 appena concluso, la condizione dell’impiegato e del middle manager non è tra le più rosee, sicuramente dal punto di vista psicologico.
Infatti i due sentimenti che sembrano prevalere nella quotidianità aziendale del colletto bianco sono la paura e subito dopo la rabbia. Paura determinata dall’insicurezza del lavoro e dalle condizioni alienanti che spesso non prevedono un reale progresso o un convinto coinvolgimento del lavoratore lungo la strada che l’azienda intraprende verso il successo.
La retribuzione e lo sviluppo di carriera infatti, sembrano caratterizzarsi come le due connotazioni prioritarie per determinare il grado di soddisfazione e non solo. La felicità nelle imprese italiane è presente, ma solo ai vertici aziendali ed è fortemente legata all’aspetto retributivo e al prestigio legato al ruolo, sicuramente apicale.
Quanto possa essere malsano un ambiente in cui i lavoratori a livello impiegatizio e manageriale non si sentono partecipi e parte integrante dello sviluppo dell’organizzazione, non occorre specificarlo.
Una situazione congenita e innata alle organizzazioni quindi? Certamente no. Si può ovviare al senso di abbandono e inutilità del lavoratore e evitare che si trasformi in apatia e poi presentismo, ovvero il fenomeno per cui la persona è talmente delusa e arrabbiata da recarsi a lavoro solo per fare presenza.
Se è vero che molti grandi e avveniristici gruppi hanno il manager della felicità, figura che si sta diffondendo in grandi contesti appunto, designata a badare al grado di gioia degli impiegati, in generale curare il grado di soddisfazione e appagamento dei lavoratori è possibile anche per imprese che non segnino fatturati a nove zeri, semplicemente ricorrendo ad una spiccata solidarietà.
Avere un problema, un dubbio, una paura e trovare un conforto e un aiuto concreto aiuta anche il più deluso operatore a ritrovare la fiducia e l’entusiasmo, fondamentali per tornare a essere produttivi.